Per ridurre di 1,5° C il riscaldamento globale entro il 2050 ...

Pubblicato da Torcha su Instagram https://www.instagram.com/p/CkTUhYNIomR/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D

Per ridurre di 1,5° C il riscaldamento globale entro il 2050, dovremmo piantare una foresta grande come gli Stati Uniti.

Da anni, ormai, si dice che uno dei modi per provare a fermare il cambiamento climatico è piantare nuovi #alberi. Eppure, ora che la questione è finalmente entrata a far parte della nostra quotidianità, la domanda è semplice: quanti alberi bisogna piantare per fermare il #cambiamentoclimatico? Tanti. Anzi, tantissimi.

Ovviamente la questione non può essere riassunta in poche parole, basti solo pensare che la capacità di assorbire #CO2 di ogni albero varia a seconda di diversi fattori, partendo dalla specie e arrivando poi al contesto in cui questo cresce e si sviluppa.

Secondo il rapporto Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), i 1000 miliardi di alberi che gli stati si propongono di piantare in tutto il mondo entro il 2030, potrebbero essere sufficienti a ridurre di 1,5 °C il riscaldamento globale entro il 2050.
Concretamente vuol dire piantare una nuova foresta grande quanto gli Stati Uniti.
La risposta a questa questione è arrivata dal Crowther Lab, il gruppo di ricerca interdisciplinare con sede al Politecnico federale di Zurigo che ha prodotto un report, pubblicato su Science, in cui viene letteralmente mappata la presenza di alberi sulla Terra e individuati i luoghi dove potrebbero esserne piantati e la quantità effettiva di anidride carbonica che potrebbero immagazzinare.
Dalla ricerca emerge come sia possibile, in linea teorica, aumentare di un terzo la superficie boschiva totale del pianeta senza intaccare le aree urbane e quelle destinate all'agricoltura.
Il report del Crowther Lab indica i sei Paesi che hanno maggiore disponibilità di terreni adatti a nuovi boschi. La Russia è il primo di questi, con 151 milioni di ettari su cui piantare. Subito dopo ci sono gli Stati Uniti, con 103 milioni di ettari, il Canada con 78,4 milioni, l'Australia (58 milioni), il Brasile (49,7)e la Cina (40,2).