Energia: crolla il carbone, il futuro è delle rinnovabili
☺ La Repubblica - Economia e Finanza 14 novembre 2017
Il rapporto annuale dell'International Energy Agency "celebra" eolico e solare: entro il 2040, copriranno il 40% della domanda globale. Cresce ancora il petrolio, ma solo per i paesi emergenti, la metà solo dall'India. Boom di oil e shale gas negli Stati Uniti
di LUCA PAGNIMILANO - Le rinnovabili
sono il futuro dell'energia, i cui costi diventeranno inferiori al gas
naturale. Il carbone è destinato alla scomparsa per raggiungere gli
obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima, La domanda di petrolio, nei
prossimi anni è destinato a crescere, ma solo sulla spinta dei paesi
emergenti, di cui soltanto l'India coprirà la metà delle nuova
richiesta. E, per finire, la produzione di gas e petrolio estratto dalle
rocce (shale&oil gas), invece di essere colpito dal calo dei
prezzi, ha raggiunto il suo massimo.
Persino i "conservatori" dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea)
si sono dovuto arrendere. Da sempre considerata la Bibbia o il punto di
riferimento per l'industria degli idrocarburi, il Rapporto annuale
dell'Agenzia ha dovto ammetterlo: c'è una transizione energetica in
atto, niente e nessuno la può fermare. Un piano inclinato che porta
verso un futuro elettrico, dove saranno predominante le energie verdi.
Il rapporto è stato pubblicato ieri e traccia uno scenario di quanto
accadrà dei prossimi 20 anni: ne emerge un quadro a dir poco
rivoluzionario.
Domanda energia in calo.
L'Agenzia affronta anche un tema caro ai sostenitori della decrescita
"felice". La domanda di energia è in calo: o meglio, la domanda cresce
molto più lentamente che nei decenni passati. Secondo l'Iea "si
espanderà "soltanto" del 30 per cento da qui al 2040, con una crescita
del 3,4% all'anno". In pratica - si legge nel Rapporto - è come se nei
prossimi 23 anni si aggiungessero un'altra Cina e un'altra India.
O ancora: è come se ogni mese si aggiungessero i bisogni di una città
grande come Shanghai. Sono numero ancora "notevoli", ma con un impatto
inferiore all'ultimo decennio.
Frena il carbone.
Nel decennio scorso sembrava inarrestabile: dall'anno 2000, la capacità
delle centrali a carbone è salita di 900 megawatt all'anno. Ora la
frenata: da qui al 2040, la crescita sarà solo di 400 megawatt e per la
maggior parte di impianti già in costruzione. Prendiamo l'India: nel
2016 copriva i tre quarti del mix energetico, al 2040 scenderà alla
metà. Con stime che ogni anno vengono riviste al ribasso.
Rinnovabili, il grande balzo.
Lo scenario fino a un decennio fa dominato dagli idrocarburi, è
completamente cambiato: Il Rapporto mette in evidenza il ruolo
dell'efficienza energetica: senza i risultati ottenuti dall'innovazione
tecnologica, avremmo bisogno del doppio dell'energia ora necessaria. Il
gas naturale avrà il nuovo ruolo guida, ma la crescita maggiore
l'avranno le rinnovabili: questo porta inevitabilmente le rinnovabili ad
attrarre anche gli operatori finanziari. Alle rinnovabili andranno i
due terzi di tutti i nuovi investimenti nel settore energiaal 2040.Entro
questa data, le energie verdi arriveranno a coprire il 40% della
domanda energetica globale, soprattutto grazie allo sviluppo dei
fotovoltaico in Cina e India.
Anche l'Europa rimarrà uno dei leader del settore: "Le rinnovabili -
spiega l'Agenzia - copriranno l'80% della capacità aggiuntiva e l'eolico
diventerà la principale fonte di produzione subito dopo il 2030. La
politica continuerà a sostenerne lo sviluppo, più che con incentivi in
tariffa con il sistema dell'asta conmpetitiva. Il solare, invece, sarà
"amplificato dagli investimenti nel solare da parte di proprietari di
abitazioni, amministrazioni locali e comunità finanziaria".
Gas, nuovo protagonista. Nel
mix delle fonti, dopo le rinnovabili ci sarà il gas. Negli Stati Uniti,
ad esempio, sostituirà il petrolio per la produzione di energia. Va
detto che l'80 per cento della crescita della domanda arriverà
dall'Asia, da Cina, India e regioni limitrofe, con un aumento parallelo
della domanda di infrastrutture: secondo l'Agenzia per l'Energia, i
governi saranno spinti ad utilizzare sempre più gas sia per
riscaldamento come per la produzione di energia e per la mobilità,
grazie alle minori emissioni di CO2. Le forniture saranno sempre più
assicurate dal gas liquefatto, che consentono "un mercato flessibile,
liquido e globale". Il 90 per cento dei nuovi progetti legati
all'approvvigionamento da qui al 2040 è legato al gas liquefatto.
Gasdotti in difficoltà.
Proprio, la maggior flessibilità dl gas metterà in foese, tranne rare
eccezioni - come il progetto di collegamento tra Russia e Cina - la
costruzione di nuovi gasdotti. Il 90 per cento dei
nuovi progetti legati all'approvvigionamento da qui al 2040 è legato al
gas liquefatto. Non per nulla, l'Agenzia stima che da qui al 2040,
raddoppieranno i siti in cui il gas viene lavorato per poi essere
trasportato via nave, negli Usa, l'Australia, e poi ancora in Russia,
Qatar, Mozambico e Canada. Il gas sarà sempre meno indicizzato al prezzo
del petrolio, ma i vari fornitori si faranno concorrenza tra loro.
Petrolio, dominano gli Stati Uniti.
La battaglia guidata dall'Arabia Saudita nell'aumentare la produzione
per far fallire i produttori di shale oil americani non solo si è
rivelata perdente, ma li ha resi più forti. I sauditi sono stati
costretti al taglio delle quote del greggio, assieme a tutti i paesi
Opec e molti non Opec; invece, gli operatori Usa domineranno il mercato
nei prossimi anni. Al punto che entro il 2020, gli Stati Uniti
raggiungerenanno livelli di produzione record. Lo afferma sempre
l'Agenzia Internazionale per l'Energia, sottolineando che gli Usa
rappresenteranno l'80% della crescita della produzione globale
petrolifera fra il 2010 e il 2025. "La crescita della produzione
americana è senza precedenti, superando tutti i record storici, anche
quello dell'Arabia Saudita dopo la scoperta del giacimento di Ghawar e
della Russia dalla Siberia".
Nucleare, sorpasso Cina. La Cina, impegnata nell'uscitta dal carbone, è destinata a superare gli Stati Uniti non solo come prima
potenza nelle rinnovabili, ma anche nel nucleare: il sorpasso come primo
paese produttore di energia grazie all'atomo avverrà nel 2030.