Alberi da piantumare

Gli alberi hanno un ruolo fondamentale nel mitigare le emissioni e lo smog nelle grandi città. Esistono però specie più indicate, eccone alcune.

È bastato cambiasse il vento e l'emergenza smog pare scomparsa. Ma le cose non stanno così e mentre si attendono provvedimenti a lungo termine, in grado di scongiurare periodi così prolungati con una qualità dell'aria pessima, uno di questi potrebbe puntare sulla rivalutazione del ruolo degli alberi in città e in generale del verde pubblico.

Il verde è fonte di benessere per tutti gli essere viventi, uomo compreso. Negli agglomerati urbani può svolgere svariate funzioni, dalla riduzione dell'effetto "isola di calore" con la conseguente riduzione della temperatura, alla riduzione degli inquinanti, alla ben nota capacità di assorbimento della CO2 atmosferica. Ma ci sono delle specie arboree più indicate, in particolare per quanto concerne i climi del Nord Italia, con caratteristiche fisiche e fisiologiche più marcate. Da preferire quindi nel caso di nuove piantumazioni.

TREES TO BE PLANTED

Trees play a key role in mitigating emissions and smog in great cities. There are however more suitable species, here are just a few ones.

But things are not so, and while waiting for long-term measures needed to prevent such prolonged periods with bad air quality, one of which could point to the revaluation of the role of trees in the cities and generally of public parks and gardens.

Green is a well-being source for all living creatures, including human beings.

In urban agglomerations, it can perform different functions, from thereduction of the "heat Island" effect, resulting in consequent lowering of temperature, to the abatement of pollutants, and the well known absorption capacity of atmospheric CO2.

But there are more common tree species, particularly in the case of northern Italy climates, to be preferred in case of new plantations.

Gli alberi antismog

A redigere una sorta di lista è stato l'Istituto di Biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Bologna, guidato dalla dottoressa Rita Baraldi. "Questo studio nasce da un progetto europeo Life+ in collaborazione con il Comune di Bologna, per capire quali fossero le migliori piante da utilizzare in una città come Bologna", spiega la dottoressa Baraldi. Per ogni pianta è stata calcolata, in un ciclo di vita lungo 30 anni, la capacità di assorbimento della CO2 e la conseguente trasformazione in biomassa; la capacità di fissare elementi come benzene, ossidi di azoto, diossina e molti altri attraverso la cuticola e i peli fogliari.Qui gli alberi svolgono un'azione disintossicante, perché capaci di metabolizzare gli inquinanti che compongono lo smog cittadino.

Inoltre per ogni pianta è stata calcolata la capacità di formare composti volatili organici (i cosiddetti Voc, ovvero sostanze odorose percepite sia dall'uomo che dagli animali), in grado in questo caso di aumentare le concentrazioni di ozono atmosferico. Per queste specie si dovrebbe quindi limitarne la presenza, almeno per quanto riguarda aree densamente abitate.

"Abbiamo classificato le piante in base all'accumulo di CO2, ovvero più di 2 tonnellate in 30 anni, e all'interno di queste categorie abbiamo realizzato altre classificazioni per quanto riguarda la mitigazione degli inquinanti e del particolato", continua la professoressa Baraldi.

Ne è uscita una lista indicativa, da prendere come spunto sia per le amministrazioni pubbliche, che per i cittadini.

ANTI SMOG TREES

The Institute of Biometeorology (IBIMET) of CNR of Bologna, directed by Dr. Rita Baraldi, has drawn up a sort of list. This study was born from an European life project in collaboration with Bologna Municipality in order to understand which are the best plants to use in a city like Bololgna, explains Dr. Baraldi.

For each plant a 30 years lifecycle has been calculated for CO2 absorption capacity and subsequent biomass conversion, the ability to fix elements such as benzene, oxides of nitrose, dioxin and many more through the cuticle and foliage. These trees perform detoxifying action because they are able to metabolize the polluting substances composing the city smog.

Furthermore, for each tree, the ability to form volatile organic compounds (so called VOC, or odorous substances perceived by both humans beings and animals) has been calculated, which in this case increases the concentration of atmospheric ozone.

For this reason it could be suitable to limit the presence of these species at least as regards densely populated areas.

We have classified plants in according to CO2 accumulation, which is more than 2 tons in 30 years, and whithin these categories we have made other classifications regarding the mitigation of pollutants and particulates, continues Dr. Baraldi.

An indicative list has emerged, to be taken as a starting point for both public administrations and citizens.

Le schede